Siamo figli nel figlio

Vi dico: Beati!

Domenica 13 marzo 2022


Questa è l'ultima beatitudine ad indicare un agire; le alter erano modi di vedere: siamo arrivati come a un punto vertice.

Non è bene tradurre “pacifici” (in italiano si dice di una persona tranquilla, non iraconda). In greco significa “pacificatore”.

“Beati quelli che fanno la pace”. Elemento decisivo è ciò che fa il Signore: 'figli di Dio saranno chiamati', cioè 'Dio li chiamerà figli suoi'. Poiché il nome è una sostanza, l'annuncio di Gesù è che noi siamo figli!

In questo caso si parla degli uomini come adottati da Dio: il dono concesso da Gesù è il potere di diventare figli di Dio. Siamo in una dinamica di crescita, non una situazione stabile. L'adozione non è un atto giuridico, ma una trasformazione sostanziale.

Ciò che annuncia Gesù per l'umanità è un cambiamento delle persone. La 'buona novella' di questo vangelo è un intervento creatore di Dio che rende l'uomo veramente figlio, della stessa natura del Padre.

Tale somiglianza non è un rito magico, ma un frutto in crescita. L'opera è 'in fieri', incompiuta, sempre in via di perfezionamento...

Si diventa figli nella misura in cui si accoglie la grazia: il Battesimo ricevuto una volta sola; e l'Eucaristia, che richiama il bisogno di alimentarsi tutti i giorni per crescere, ricevuta più e più volte, entrambi ci abilitano a “diventare sempre più ciò che siamo”!

Siamo tutti creature di Dio, ma chi ha ricevuto la possibilità di diventare figlio di Dio, deve crescere nella somiglianza con lui.

Il titolo di figli si guadagna 'amando i nemici'. Fare la pace assomiglia alla dimensione di amare i nemici. 

Dice Gesù: 'Attraverso me potete ricevere i tratti della somiglianza. Vivete come me, agite come me: così potete portare la pace'. La pace di cui si parla è la riconciliazione dell'uomo con Dio.

Ha scritto bene San Paolo scrivendo agli Efesini: “Cristo è la nostra pace”. Di Dio e dell'uomo ne ha fatto uno. Allora chi è figlio di Dio come Gesù è in grado di costruire la pace, che - nel termine ebraico 'shalom' - comprende la pienezza della vita, una vita riuscita e felice.

 

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